ROME 1999

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In seguito all’arresto del leader del PKK (partito dei lavoratori kurdi) Abdullah Ocalan, avvenuto il 16 febbraio 1999 in Kenia, numerose associazioni di esuli kurdi sparse in tutta Europa organizzano una manifestazione di protesta richiedendo l’autodeterminazione del popolo kurdo e l’immediata liberazione di Ocalan. Il 24 febbraio migliaia di kurdi arrivano a Roma da tutta Europa e insieme ai sostenitori italiani danno vita alla protesta. Per motivi di sicurezza la città viene blindata dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa, ma i 40.000 partecipanti sfilano pacificamente limitandosi a slogan molto determinati. In seguito al terremoto politico creato dall’ arresto di Ocalan, il governo turco decide di non ratificare la sentenza di morte in attesa del giudizio della corte dei diritti umani (11 gennaio 2000). Dopo numerose pressioni dei governi europei basate sull’aspirazione della Turchia ad entrare nell’unione europea, il 2 agosto 2002 il parlamento turco abolisce la pena di morte e introduce la tutela delle minoranze linguistiche. La pena di morte sentenziata per Abdullah Ocalan verrà commutata in ergastolo.